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venerdì 3 febbraio 2012

appena sveglio

Bere del caffe' ascoltando musica lounge mentre scrivo aiuta a rilassarmi e cosa un po' malsana,ma per me ispirante accendo una sigaretta e butto giu' qualche riga sul blog(lasciato a se stesso da tempo).
Vi capita mai di svegliarvi e pensare a tutta la vostra vita o quasi,alle persone che avete conosciuto alle cose che avete fatto i posti che avete visitato e anche a quei piccoli aneddoti dimenticati che riaffiorano quasi per caso nella vostra mente che vi fanno riassaporare i ricordi,bene,a me capita spesso e volentieri,anzi direi che e' una cosa che mi affascina,vi spiego.
Quel primo quarto d'ora appena riapro gli occhi,non sono ne lucido ne rincoglionito diciamo una via di mezzo,quella in cui cerchi di ricordare qualche pezzo di sogno,in quel secondo la mia mente inizia ad inondare le mie emozioni,pensate che a volte spuntano ricordi di quando ero bambino,da quel primo spunto inizio a ''viaggiare'' a ritroso a volte fino all'infanzia dell'asilo,proprio stamane mi son ricordato di quando durante una recita dove  facevo la parte di ''Gesu' bambino(e questa la dice lunga)mi misi a piangere, perche'  proprio, non volevo farlo.
Ricordo il nome della maestra Lidia si chiamava,una volta mi porto a casa sua e poi a cavallo,fu una cosa meravigliosa che ricordo nitidamente.
Be a trent'anni fa piacere aver ricordi cosi' lucidi dei propri cinque anni da una certa soddisfazione,ti fa cominciare bene la giornata,col piede giusto come si vuol dire.
Parlando di ricordi,c'e' ne sono di piu' recenti,ricordo una volta durante i miei diciotto anni,mi trovavo a Pistoia,sulle colline per essere piu' preciso in un luogo chiamato ''dagli elfi'',una sorta di villaggio abitato da persone molto diverse fra loro ,ma con un idea comune di vita,il rispetto per la terra in cui viviamo,vi lascio immaginare lo stupore che provai a vedere persone completamente nude che facevano meditazione su delle stuoie ed altre che ''scortecciavano tronchi''per riparare una trave del tetto,altri che arrivavano cavalcando un mulo e via discorrendo,non nego che fu un esperienza indimenticabile,anche perche' la sera dei miei diciotto anni tra' un bicchiere di vino rosso locale e mille chiacchiere con un uomo di settant'anni,musica suonata con vari strumenti,tra cui tamburi prodotti da loro,chitarre,bottiglie improvvisate a percussioni e persone che arrivavano da mille angoli che si radunavano intorno a questa tavola dove c'era il festeggiato,quindi via di brindisi e balli sfrenati,ricordo bambini molto piccoli che sembravano a proprio agio in quel vivere''selvaggiamente'',ma con una profondita' che si poteva tastare.
Restai piu' di una settimana in quel luogo sospeso nel tempo,imparai molte cose e conobbi molta gente interessante,una mattina,durante la colazione a base di carotine coltivate e marmellate fatte in casa,ricordo un bambino seduto su un tamburo che dimenava le sue piccole mani a modi batterista ,ad un certo punto spunta fuori un piccolo scorpione proprio dal tamburo e come un razzo mi fiondai a sollevare il bambino da esso,fu un esperienza pericolosa diciamo,ma anche interessante,si perche' avere a che fare con la terra in un modo cosi vicino ti fa capire molte cose e una di queste appunto e' che ci sono miliardi di altri esseri che ci vivono accanto e noi non c'e' ne accorgiamo neanche,non fraintendetemi,non e' che voglia fare il ''fricchettone'',ma a volte penso che se ogni singola persona passasse una settimana''dagli elfi''potrebbe vedere e assaporare la vita con mille occhi e mille bocche.
Detto questo vi saluto e vado a farmi la barba,in compagnia della mia musica e della mia tazza di caffe'...